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“Serve iniezione di liquidità”. La ricetta di ITALIA VIVA per alberghi e strutture del Gargano a Monti Dauni

Non è procrastinare oltre un’iniezione di liquidità. E’ questa la ricetta proposta da Italia Viva per rilanciare l’economia italiana. I coordinatori provinciali, Rosa Cicolella e Aldo ragni, l’hanno contestualizzata alla realtà della Capitanata dove, tra i danneggiati, “c’è il settore turistico, con gli operatori turistici che si trovano a dover fare i conti con restrizio­ni ed incertezze che rischiano di far saltare e compromettere seriamente l’intera sta­gione, con ripercussioni gravi sull’econo­mia dell’intera provincia di Foggia, che dal Gargano ai Monti Dauni fa del turismo uno dei capisaldi del proprio sviluppo economi­co e sociale”.

Come aiutare le aziende e gli imprenditori ritrovatisi in difficoltà? Italia Viva Foggia sostiene “la necessità di dare subito liqui­dità alle imprese, soprattutto per quelle con partite IVA e le piccole e medie imprese, con prestiti pari al 25% del fatturato 2019, garantiti al 100% dallo Stato, da restituire in 100 rate a partire da gennaio 2022”.

“Tutta la filiera è ferma – spiegano i coordi­natori provinciali di Italia Viva Foggia-. Non solo gli alberghi e le strutture ricettive ma anche ristorazione, guide turistiche, agen­zie viaggi, stabilimenti balneari, trasporti. Sostenere le imprese che operano nel mer­cato turistico significa investire in un setto­re che metterà in moto altri consumi por­tando ossigeno all’economia di tutto il Pae­se. Il decreto liquidità proposto da Italia Vi­va consentirebbe anche a questo settore di superare questi mesi di crisi e accelerare il ritorno alla normalità”.

“La necessità di liquidità è impellente e ne­cessaria per non far saltare le aziende. Re­sta una proposta rivolta a tutti – riferisce Al­do Ragni, sentito da l’Attacco – ma è chiaro che il settore turistico, essendo la nostra terra a forte vocazione in tal senso, abbiso­gna particolarmente di liquidità, perché da un lato servono soldi per poter preparare le attività in vista dell’imminente stagione turi­stica e dall’altro lato occorre liquidità per­ché i soldi provenivano soprattutto dalle ca­parre versate per la prenotazioni e, magari, sono stati già utilizzati per le consuete ope­razioni di manutenzione e preparazione dell’accoglienza turistica”.

“Tutte quelle aziende – prosegue Ragni – che appartengono alla filiera turistica, mai come in questo momento necessitano di li­quidità e lo Stato deve fare la sua parte. La proposta avanzata da Matteo Renzi e Ita­lia Viva tutta dovrebbe essere considerata ‘normale’, vista anche la garanzia fornita dalla Banca centrale europea e dalla Co­munità europea per i finanziamenti attra­verso gli istituti bancari. Lo Stato deve in­tervenire con uno stanziamento da 33 mi­liardi di euro (circa il 2% del PIL): una som­ma che consentirebbe garanzie per 412,5 miliardi di euro”..

“La misura proposta non sarebbe sempli­cemente utile, bensì proprio necessaria. E il fatto che debba essere garantita al 100% è pensata per evitare che trascorrano 2-3 mesi prima dell’eventuale approvazione: è questo il tempo che ci vuole, infatti, se tutto dovesse passare attraverso le commissio­ni interne alle banche che valutano le ri­chieste di finanziamento.

Nel caso in cui il governo accetti la proposta avanzata, co­me auguro che avvenga, nel giro di 2-3 gior­ni essa sarà subito operativa. Non è casua­le che preferiamo garanzie statali sul 100% dell’importo richiesto: è l’unica modalità che aggira i tempi dell’istruttoria delle prati­che, impiegati per valutare le garanzie of­ferte dal richiedente privato”.

Il Consiglio dei ministri di lunedì 6 aprile è iniziato in ritardo rispetto all’ora prevista ed è stato sospeso, nel corso del pomeriggio, per riprendere di lì a non molto. Non ci sono ancora ufficialità, ma pare che per le picco­le e medie imprese, come hanno riferito fon­ti del Ministero dello Sviluppo, sono confer­mate le garanzie al 100% sui prestiti fino a 25mila euro senza alcuna valutazione del merito di credito.

Tra i 25mila euro e gli 800mila sarà sempre possibile ottenere una garanzia del 100% (il 90% dallo Stato e il 10% dai Confidi), al contrario dell’ipotesi che aveva formulato il ministro Patuanelli, mentre sui prestiti fino a 5milioni la garan­zia si fermerà al 90%. Negli ultimi due casi non servirà alcuna valutazione manda­mentale, cioè non verrà esaminata la pun­tualità dell’impresa nei pagamenti e nei rientri e la sua posizione nella centrale ri­schi. La maggioranza di governo troverà un accordo, nonostante le frizioni e le animate discussioni che la dividono. Attenderemo di conoscere quale e a che prezzo.

 

m.f.

l’attacco