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Piano della salute approvato a maggioranza dalla commissione sanità

Sì del centrosinistra, no dell’opposizione: il piano della salute è stato approvato a maggioranza dalla commissione sanità. Positivo per il presidente Dino Marino, ‘il clima nel quale abbiamo esaminato gli emendamenti, anche e in particolare rispetto al maxiemendamento del governo regionale. Molte delle proposte di modifica illustrate dall’assessore Tedesco sono passate all’unanimità ed hanno interpretato alcune richieste degli stessi commissari del centrodestra. Resta una visione diversa tra la maggioranza e l’opposizione, ma è un fatto la volontà concretizzata di portare a termine nei tempi fissati la discussione in commissione’. ‘Il maxiemendamento – ha aggiunto Marino – ha individuato le priorità e raccolto molte questioni sollevate dalle organizzazioni professionali e dalle associazioni nelle audizioni. Conservando la classificazione degli ospedali abbiamo accolto le osservazioni dei sindaci’. Tra i punti del maxiemendamento passati all’unanimità nella fase conclusiva dei lavori, la presenza in ogni provincia di un ospedale di riferimento regionale o provinciale. L’Osservatorio epidemiologico estenderà il campo di ricerca alla pediatria. Viene garantita la partecipazione dei cittadini al miglioramento del servizio sanitario, sia nella valutazione che nella proposta, attraverso i comitati misti consultivi. Condiviso anche l’emendamento del governo regionale che ha accolto la proposta del consigliere della Puglia prima di tutto Ignazio Zullo di incrementare la dotazione di posti letto ospedalieri per la neuro riabilitazione. Astensione della minoranza sulla modifica che garantisce la ‘presa in carico’ da parte dei medici di medicina generale di cittadini stranieri temporaneamente presenti in Puglia, senza permesso di soggiorno. ‘Siamo d’accordo per le prestazioni di urgenza, ma non su quelle ordinarie’, ha replicato il capogruppo FI-Pdl Rocco Palese. Astenuti i consiglieri del centrodestra sull’istituzione di un osservatorio per i progetti di ricerca biomedica, con la collaborazione delle università. Contrari invece all’emendamento che recepisce l’accordo con i medici di medicina generale. Voto contro anche sulle sette priorità del piano e sulla redistribuzione dei posti letto tra specialità ed are provinciali.