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Una tarantina vince a Castrocaro. Non è arrivata in fondo la viestana Michela Danese

 Il Festival di Castrocaro ha forse trovato una futura protagonista della canzone italiana. È Simona Galeandro, 21 anni, di Taranto la voce nuova della canzone italiana. 

 

Il Festival di Castrocaro ha forse trovato una futura protagonista della canzone italiana. È Simona Galeandro, 21 anni, di Taranto la voce nuova della canzone italiana. L’ha proclamata, in un rush finale tutto al femminile tra le quattro concorrenti più votate, la giuria della manifestazione nata per scoprire i talenti emergenti della musica leggera. Anzi, le due giurie: popolare (200 giurati) e tecnica, presieduta da Gianni Bella. Dodici i finalisti in gara, con l’onore del debutto in prima serata su Raiuno accanto a guest star come Alexia e Albano Carrisi.

I giovani sono stati ‘filtratì dopo oltre 450 audizioni e una selezione che ne ha portati 96 alle prefinali. Il tutto sotto l’attento orecchio di Gianni Bella, affiancato per l’atto conclusivo da colleghi come Raoul Casadei, Mario Lavezzi, Fio Zanotti, Tony Esposito, Iva Zanicchi e Guido Elmi, produttore di Vasco Rossi.

«Il nostro compito è quello di aprire la porta agli artisti di domani», spiega Gianni Bella, aggiungendo l’intenzione di produrre gli artisti-rivelazione. «Il traguardo della finalissima per me è al di sopra di ogni aspettativa», aveva commentato alla vigilia la vincitrice, che ha cantato Gloria di Umberto Tozzi e Gianna di Rino Gaetano. Simona studia alla Music Arts and Shows di Milano e vanta una serie di esperienze nel suo curriculum: vocalist per Franco Califano in Puglia, da corista ha partecipato alla trasmissione Cd Live di Raidue e ha preso parte al Festival Show di Bibione. Ma cantava già all’epoca della scuola, il liceo classico Aristosseno della sua città.

In gara si sono esibiti talenti di età e formazione diverse: dal figlio del cantante-conduttore Sammy Barbot, Sasha, che ha 32 anni e fa il dj-musicista a Roma, al suo coetaneo Albert Ronzio, pure lui dj, milanese. Al capo opposto dell’anagrafe, il quindicenne Donato Santoianni di Varese. Passando per la palermitana Lidia Pastorello, 16 anni (seconda classificata e molto apprezzata dalla giuria degli esperti), i catanesi Angela Aiello e Francesco Caponetto, il modenese Giuseppe Di Paola, il perugino Renoir Bellucci e tre proposte straniere: Yasmine Kalach, di Ladispoli ma di madre siriana, Daniele Mincone (vive in Germania) e lo svizzero Mattia Da Dalt, di Bellinzona.

Una menzione particolare per Yasmine: ha 17 anni, un’eccellente voce, nel suo (ovviamente recente) passato un premio al Solarolo song festival diretto dal padre di Laura Pausini, Fabrizio, e una partecipazione pochi mesi fa ai Raccomandati di Carlo Conti, in duetto con Daniel McVicar di Beautiful, per l’esecuzione di My way. Potrà essere una piacevole sorpresa. Tutti i finalisti si sono esibiti proponendo note canzoni dagli anni Sessanta ad oggi, da Quando quando quando a Ogni volta, da La mia banda suona il rock a Quello che le donne non dicono, da Scende la pioggia a Come saprei.

Appena due settimane fa era stato scongiurato il rischio di assistere a due Festival di Castrocaro, quello del nuovo Comitato organizzatore guidato da Giuliano Casalini, che fa capo al Comune, e quello di Dino Vitola, produttore tv e responsabile della kermesse dai primi anni ’90 al 2007, che aveva promosso un suo Festival intitolato alla cittadina romagnola. In Tribunale è stato raggiunto infatti in extremis un accordo basato sulla partecipazione dei concorrenti selezionati da entrambe le produzioni. E stasera proprio a Vitola è stato consegnato il Premio speciale Castrocaro, che il manager ha voluto dedicare all’indimenticato Gigi Sabani, conduttore del Festival per quattro edizioni nei primi anni Novanta.

Per la cronaca, non è arrivata in fondo la viestana Michela Danese (in gara nel circuito di Vitola ndr), alla quale va comunque l’incoraggiamento di tutta la redazione.