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LA FORESTA S’INCHINA ALLA PINETA. SE LA FORESTA UMBRA TOCCA 10KMQ, LA PINETA MARZINI SI ESTENDE PER 15

La foresta è una zona non antropizzata dove la vegetazi­one naturale, costituita so­prattutto da alberi ad alto fus­to, cresce e si diffonde sponta­neamente. Quando l’estensione della foresta è limitata, si par­la di bosco… In Puglia, una tra le regioni più povere di verde naturale, le foreste sono ap­pena due, l’Umbra e la Mercadante. Quanto al resto, il ter­ritorio si presenta chiazzato a pelle di leopardo di boschi. La superficie di alcuni di questi boschi però supera quella del­le foreste. Ora, ai sensi della nomenclatura FAO si può par­lare di foreste, purché popolate da specie capaci di raggiunge­re i 5 m. d’altezza, se il manto vegetale copre una superficie pari ad almeno mezzo ettaro… I conti non tornano. A meno che la differenza fra i due concetti non risieda in ragioni storiche. Le origini della Foresta Umbra sono sicuramente millenarie, mentre un ‘bosco’ come quello che si è venuto a creare all’in­terno di Parco 2 Giugno a Bari ha meno di quarant’anni. Tut­tavia si dà della ‘foresta’ alla Mercadante, la quale è artifi­ciale, oltre che relativamente giovane (fu impiantata nell’ul­timo dopoguerra). Il divario tra boschi e foreste ha dello scon­certante da noi. La Mercadante con i suoi striminziti 1.3 kmq, supera a stento solo il bosco di Faeto (1,21 kmq) e quello di Monteleone, detto anche Sel­va Mala (0,44 kmq). Viene per­ciò superata da Bosco Vetruscelli nel territorio di Roseto Valfortore (1,9 kmq) e addirittu­ra surclassata da Bosco Dife­sa Grande a sud di Gravina (5,2 kmq). A dare dignità al concetto di foresta in Puglia resta dun­que l’Umbra, estesa per oltre 10 kmq. Eppure anche tanto colos­so deve chinare il capo davanti a un altro bosco. Un tempo chi­amata anche Difesa Marzini, la Pineta Marzini è un monumen­tale bosco di pini d’Aleppo pluricentenari che si estende per circa 15 kmq (!) sulla costa set­tentrionale del Gargano tra le spiagge di San Menato e i rilievi pedemontani di Vico del Gar­gano. Le orig­ini della Marzini sono remotis­sime. Nell’Archivio di Stato di Napoli è stato trovato un docu­mento del 21 maggio 1810 in cui si legge di una contesa tra il Co­mune (all’epoca si usava anco­ra l’espressione Università) di Vico del Gargano e l’ex feudatario dello stessa città a prop­osito dei diritti di sfruttamen­to della Difesa Marzini. Il modo in cui si schiuse la controversia fece scalpore. Storici rapporti di forza ne uscirono capovolti e l’era dell’arroganza nobiliare ebbe termine. Una volta che la sentenza dichiarò il bosco “de­manio ex feudale’, l’ex feuda­tario dovette contentarsi delle briciole. Contestualmente furo­no riconosciuti ai cittadini “i pi­eni usi civici sulla intera esten­sione”.