La scuola pugliese è in subbuglio. Famiglie, presidi e pine i partiti, non solo di centrodestra, ma anche parte di quelli che sostengono il governo Conte, dal M5S a Italia Viva, bocciano senza appello la decisione del presidente Michele Emiliano, spalleggiato dall’assessore regionale alla Salute, Pier Luigi Lopalco, di chiudere le scuole e sospendere le lezioni in presenza, sostituite dalla didattica a distanza, da ieri fino al 24 novembre. Salve solo le scuola dell’infanzia, i laboratori e la didattica speciale. Il governatore è praticamente accerchiato e fa quella che ha l’aria di essere una mini marcia indietro. In una nota inviata all’Ufficio scolastico regionale, Emiliano precisa che «nelle classi delle scuole pugliesi con alunni che hanno bisogni educativi speciali si ritiene che i dirigenti scolastici possano valutare la organizzazione di gruppi classe in presenza. Per ragioni sanitarie è opportuno che tali gruppi non siano superiori al 25% della composizione originaria di ogni singola classe». Non solo: l’assessore Lopalco annuncia che «le giornate di assenza da scuola si recupereranno a dicembre, accorceremo le vacanze di Natale».
La mini marcia indietro di Emiliano arriva anche dopo le osservazioni giunte da genitori e mondo della scuola che facevano notare come fosse controproducente e deleterio lasciare soli in classe, senza altri compagni, gli studenti con bisogni speciali. Alla nota di Emiliano seguono le dichiarazioni dell’assessore-epidemiologo Lopalco, che, dopo le proteste, rilancia, intervistato da SkyTg24: «Stiamo studiando soluzioni che già dalla prossima settimana potrebbero permettere ai bambini più piccoli delle scuole elementari di riprendere la didattica in classe». In questo contesto la Cgil chiede di essere interpellata. Il deputato e coordinatore di Fdl Puglia, Marcello Gemmato, lo attacca: «Il confuso è peggio dell’incapace. In meno dì 24 ore l’assessore cambia rotta. Dia certezze invece di stare in tv». Emiliano, intanto, mette in mano ai dirigenti scolastici la patata bollente della organizzazione in presenza dei laboratori di indirizzo e professionalizzanti nelle scuole superiori, prevedendo lezioni individuali per gli indirizzi musicali. Tempo di adeguarsi fino a lunedì. Il governatore precisa anche che «corsi serali, centri provinciali per l’istruzione adulta e convitti non ricadono nelle previsioni dell’ordinanza». Lopalco dal canto suo torna a spiegare: «Non abbiamo tolto la scuola ai ragazzi, abbiamo solo detto ad alcune scuole di organizzarsi con la dad per qualche settimana». Dad che non è cominciata per tutti. Molte scuole, infatti, hanno preso tempo per organizzarsi e faranno partire le lezioni da remoto solo dalla settimana prossima. Altre non hanno i fondi da erogare alle famiglie per acquisto di computer o tablet. E il caso dell’istituto comprensivo Gabelli di Bari-Santo Spirito. «Abbiamo preso questa decisione – spiega Lopalco – perché guardando i dati ci siamo accorti che la proporzione di casi nelle fasce di età scolare, dai 6 ai 18 anni, aumentava sempre di più e velocemente».
«Ma l’aumento dei contagi – ribatte l’associazione nazionale presidi della Puglia – è invece sensibilmente correlato, come Emiliano aveva già riconosciuto nel motivare le due precedenti ordinanze numero 307 e 399, al notevole aumento dell’utilizzo dei mezzi pubblici registrato in concomitanza della riapertura delle scuole». Infine proteste dei genitori davanti alle scuole, lasciando gli zaini vuoti dei ragazzi all’ingresso. Dario Stefano (Pd) propone una deroga per le famiglie che non possono garantire la dad.
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