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Deficit Asl rischiano i manager

Scatta il «rèdde rationem» per i direttori generali delle Asl pugliesi. I 189 milioni di «buco» certificati nel primo semestre di quest’anno, pur in riduzione rispetto agli oltre 400 rilevati nello stesso periodo dello scorso anno, destano preoccupazione nei corridoi della presidenza: alcuni strumenti di abbattimento della spesa, messi in atto prima con le leggi 40 e col Dief, quindi col Bilancio, non avrebbero sortito gli effetti desiderati al punto che si rischia di dover confermare l’aumento delle addizionali anche per il 2009. In particolare, sono le Asl di Bari e di Foggia, rispettivamente con 93 e 54 milioni di euro di disavanzo, a destare l’attenzione del presidente della Puglia Nichi Vendola, che già per la fine di settembre aveva preannunciato una verifica dell’operato dei manager Asl per la loro riconferma o meno. E, a conti fatti (con le due Asl che sommano 147 milioni dei 189 complessivamente rilevati in Puglia), la poltrone della manager Lea Cosentino e del commissario Donato Troiano cominciano a traballare. Non desterebbe sorpresa – ma si risolleverebbero le contestazioni del Pd, suo partito di riferimento – un’eventuale sostituzione del commissario di Foggia Troiano. Già prima delle ferie, con l’addio di Castorani al Policlinico, era cominciato un valzer di poltrone che lo vedeva in uscita dalla Asl per essere sostituto da Enzo Valente, direttore amministrativo a Lecce. La mossa appena accennata da Vendola, che per questo chiese delega in bianco alla giunta, fece però scattare le barricate del Pd, già protagonista di contrasti col Prc proprio su alcuni provvedimenti presi in passato da Troiano in contrasto con le direttive della giunta.