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“Giuro l’ospedale del Gargano si farà”

La promessa di Donato Troiano, commissario dell’ASL. Si lavora per la relazione del documento attuativo che disegnerà il nuovo profilo sanitario.

 

Il piano della salute è stato approvato due giorni fa. Ma cosa cambierà in provincia di Foggia? La palla passa ai direttori generali che dovranno elaborare entro sei mesi un piano attuativo locale. E ridisegnare il sistema sanitario dell’intera Capitanata. Protagonista assoluto, Donato Troiano direttore generale dell’Asl unificata. Ma il commissario ha le idee chiare. L’Attacco lo ha intervistato.

Allora direttore è soddisfatto di questo contestatissimo piano regionale?
Siamo soddisfatti. L’approvazione del piano della salute costituisce un obiettivo importante e decisivo perla creazione di un nuovo sistema sanitario. E un piano che ci mette nelle condizioni di proseguire il lungo percorso che abbiamo tracciato attraverso l’integrazione tra i servizi socio- sanitari e le prestazioni assistenziali e ci offre strumenti per realizzare programmi a cui stiamo lavorando da tempo.
Cosa succede in concreto adesso?
Dopo l’approvazione del piano, c’è il piano attuativo locale. Abbiamo sei mesi di tempo massimo per presentare in regione il nostro documento che sarà il prodotto di un intenso lavoro di concertazione e confronto con il territorio. Ascolteremo i sindaci, in consigli comunali, i sindacati,le associazioni di volontariato e i portatori di interessi.
E dopo?
Il piano arriverà in consiglio regionale per l’approvazione.

Perché il piano della salute di Vendola è considerato innovativo?
La novità sta nel fatto che si tratta di un piano della salute che attribuisce a livello provinciale la responsabilità di una programmazione sanitaria.

Andiamo alla questione annosa dei consultori. L’impressione è che si voglia risolvere con una convenzione con centri privati l’assoluta mancanza di strutture pubbliche adeguate. Nell’area dell’ex Asl Foggia i non c’è un solo medico di una struttura sanitaria pubblica non obiettore.
E un modo di leggere la decisione. Noi già stiamo progettando una rete consultoriale. Sui medici obiettori nelle strutture sanitarie pubbliche il “problema” è di carattere nazionale. Come ho già detto in passato non si può fare un bando per chiedere un ginecologo non obiettore. Non si possono mettere discriminazioni. Diversa cosa per la rete consultoriale che stiamo programmando.
Pubblica o in convenzione?
Pubblica, moderna ed efficiente. Bisogna restituire a questo servizio la centralità che aveva perduto, soprattutto negli ultimi anni, è inutile negarlo. Noi già nella programmazione aziendale avevamo previsto una rete di consultori famigliari largamente diffusa che metta nelle condizioni le risorse e gli strumenti di vivere questa struttura, che riguarda la tutela della donna, della famiglia e non solo le interruzioni di gravidanza.
Arriviamo al Gargano Nord. Ospedale sì o Ospedale no?

Abbiamo un programma di interventi di potenziamento dei servizi territoriali per tutte le aree della provincia. Per il Gargano Nord dovremmo avvalerci dei fondi europei. Dentro questo programma abbiamo previsto uno stanziamento per l’ospedale del territorio.
Quindi un ospedale con i fondi europei. Marino ha parlato di 10 milioni di euro. Non sono pochi? Per il 2008 i fondi strutturali europei per tutta la Regione ammontano a 210 milioni di euro inseriti in una programmazione pluriennale fortemente innovativa. La regione valuta in base ai progetti presentati le somme da stanziare. I fondi vengono erogati in tranche. E forse in questo senso si parlava di 10 milioni di euro.

Quanti soldi dovrebbero arrivare per i progetti dellaAsl di Foggia tra il 2007-2013?
La provincia di Foggia dovrebbe riuscire ad ottenere 110/120 milioni di euro.

Sulla spesa farmaceutica è informato? C’è chi parla di compartecipazione dei cittadini ma la materia non è chiara.
Non so a cosa si faccia riferimento. Bisogna tenere presente che è un Piano della Salute e in alcuni punti si possono porre questioni che andranno poi affrontate in maniera più circostanziata. Può essere che si debba definire un’area della fornitura farmaceutica da sorreggere in qualche misura con la compartecipazione.
Daniela Tonti
L’Attacco