La Puglia guarda con ottimismo all’anno in corso non solo perché i dati elaborati sul periodo gennaio – novembre 2006 parlano di 10 milioni 965 mila presenze totali (+3%)
con la provincia di Foggia a fare la parte del leone (4 milioni 370 mila, +14%, seguita da quella di Lecce con 3 milioni 155 mila, +3,l%), 1 milione 500 mila delle quali rappresentate da stranieri (+6%), ma anche per la forte intenzione di creare un'unica rete coordinata per il turismo che potrebbe allargare il campo "catturando" una clientela molto più estesa di quella attuale. Nella presentazione alla BIT, a parte una nuova immagine con un messaggio promozionale esplicito, `Approdate in Puglia: terra di accoglienza e di turismo sostenibile", si è parlato anche di trasporti aerei, uno dei veri freni ad uno sviluppo maggiore per una regione dalla ricchezza e proposta turistica tra le più complete in assoluto. In proposito si sono registrati forti incrementi di passeggeri sulla Francoforte – Ba
ri (46 mila fra arrivi e partenze, +781%) o il Bari – Bruxelles che ha segnato oltre 21 mila viaggiatori (+395%), o per finire gli oltre 19 mila passeggeri in più arrivati o partiti da Bari e Brindisi con voli charter, ottenuti attraverso azioni di co-marketing tra Aeroporti di Puglia e tour operator.
Ed i12007 si presenta ancora meglio: arriverà il terzo volo giornaliero Air One sulla tratta Roma – Brindisi con una previsione di 50 mila arrivi e partenze in più. Per non parlare del Mosca – Bari, appena avviato (previsti 8 mila passeggeri), dello Zurigo – Bari ( +6 mila), del Bruxelles – Brindisi (+4 mila) oppure del volo bisettimanale effettuato da Tuifly (ex Hapag Ioyd) Francoforte-Bari che porterà, da c 'per la Puglia, circa 15 mila passeggeri in più. Ma non sono solo queste le strategie che la regione sta mettendo in atto. Si punta anche sulla portualità turistica. «I porti turistici-spiega Massimo Ostillio, assessore regionale al Turismo – sono un grande volano per il turismo. Entro il 2010, pensiamo di poter realizzare in Puglia ottocento chilometri di coste, altri 8 mila posti-barca che faranno salire il totale nella regione a 18 mila. L’impegno maggiore avverrà nella provincia di Lecce, quella meglio disposta nell'Adriatico, dove si trovano i nostri maggiori concorrenti. Certamente dovremo offrire servizi adeguati, perché la competizione si gioca in questo campo». Sono stati trentanove i Comuni pugliesi interessati dal "Piano Regionale della Portualità Turistica", di questi, ventitré sono potenzialmente in grado di ospitare "porti pivot" (di sostegno). «In questo modo -prosegue Ostillio esistono anche opportunità per ottenere finanziamenti europei, a patto di poter accreditarci presso la Commissione Europea, con progetti credibili ed interessanti. Proprio per questo abbiamo coinvolto nel dialogo il territorio attraverso i Comuni».