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Il Tar condanna l’ASL/Fg per la gara sulla telefonia

L’azienda vincitrice era fallita e costava di più. Il danno stimato, 1 milione di euro.

 

Il Tar ha censurato il commissario dell’Asl Foggia, Donato Troiano per “eccesso di potere e disparità di trattamento”. La sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale di Bari è targata 31 luglio 2008. In sostanza Troiano ha affidato per 700mila euro circa un appalto di gestione della telefonia che un’azienda preesistente aveva chiesto per 588mila euro.
Non solo. La nuova azienda (Enterprise Digital Architect s.p.a) all’epoca dell’affidamento era soggetta a procedura di fallimento ed ora è fallita. Andiamo con ordine.
A proporre il ricorso, la Nextiraone Italia s.r.l. che partecipava in data 8 marzo 2007 ad una licitazione privata volta all’affidamento della «realizzazione del nuovo nodo primario della rete fonia dell’ASL Fg”. E lo faceva dopo aver ricevuto dall’Asl, in data 23 febbraio 2007 una lettera d’invito alla presentazione della migliore offerta, con una base d’asta di 100mila euro. Aggiudicatasi la gara, e sollecitata la stipula del contratto, quest’ultimo non veniva mai stipulato. E qui apriamo una necessaria parentesi. La società Nextiraone opera da anni nel settore dei servizi tecnici di mantenimento dell’efficienza e implementazione della rete telefonica.
Soprattutto è già partner della Asi foggiana, nella regolare attività dei servizi di tele- comunicazione, avendo stipulato con essa contratti di manutenzione sino all’anno 2011 ed erogando da tempo servizi di fornitura e manutenzione sugli apparati Alcatel dell’ex Asl Fgl e Fg 3 dall’anno 1992. L’appalto, però, poi veniva assegnato alla Enterprise Digital Architect s.p.a. in pretesa convenzione con la Consip s.p.a. per un servizio diverso e più esteso. Era accaduto che il commissario Troiano aveva invitato la EDA – siccome convenzionata con la CONSIP a presentare un preliminare di offerta anche per la medesima attività, già vinta dalla Nextiraone Italia s.r.l. Con deliberazione del commissario straordinario n.1715107, la Asl Fg aderiva all’offerta in convezione CONSIP, e quindi all’offerta presentata dalla EDA. La Nextiraone, a sua volta, dopo aver sollecitato un incontro con,Troiano, gli manifestava le proprie ragioni. Il commissario straordinario, con delibera 1372 del 23 maggio 2007, prendeva atto della proposta di Nextiraone, di svolgere il servizio a costi inferiori rispetto a quelli della convenzione Consip, e revocava la deliberazione precedente n.786 del 10 aprile 2007. Ma la storia non finisce certo qui. Troiano, in data 19 giugno 2007, con un’altra delibera, n° 1725 accantonava il procedimento già iniziato e aderiva nuovamente all’ offerta in convezione CONSIP, presentata dalla EDA. A questo punto, la Asl foggiana avrebbe dovuto portare a termine la procedura negoziale già avviata, affidando alla Nextiraone Italia, vincitrice della gara, la realizzazione dell’offerta. La Nextiraone è ricorsa al TAR. Molte e pesanti
le accuse: violazione dell’art. 2 della legge 241/90, eccesso di potere per violazione del giusto procedimento, eccesso di potere per sviamento, illogicità ed ingiustizia manifesta; e violazione dell’art.2 del D.Lgs. 163/06 — eccesso di potere per difetto di istruttoria, eccesso di potere per disparità di trattamento. Ed è storia di qualche giorno fa, precisamente il 21 novembre scorso, la sentenza del TAR che ha censurato Troiano per “eccesso di potere per violazione del giusto procedimento e disparità di trattamento”; ha riconosciuto la Nextiraone quale affidataria dell’incarico volto alla fornitura, messa in opera e manutenzione di centrali telefoniche,
etc. per le sedi dell’Asl foggiana; e ha condannato, ovviamente, la stessa Asl al risarcimento dei danni. Una delle accuse più forti è lo spreco di denaro dell’intera operazione. Primo tra tutti il costo del traffico interno. Ovvero di telefonate, che vanno da un presidio all’altro della Asl che, prima, non costavano niente, ora invece hanno costi precisi che vengono addebitati nella bolletta telefonica. E pensare che nel febbraio di quest’anno l’idea portante della Asl era di produrre un piano di 24 impianti telefonici di proprietà e di “staccarli”, di renderli autonomi dagli Ospedali Riuniti. Mentre a tutt’oggi sarebbero stati realizzati solo due impianti, fra cui uno a piazza Libertà, sede principale dell’Asl e del commissario straordinario.
Altro nodo della vicenda è la consulenza esterna sulla faccenda. Affidata a una società denominata Pegaso, che avrebbe intascato l30mila euro, per produrre, alla fine, un solo grande risultato: il giudizio di congruità dell’offerta.
A luglio il Tar ha stabilito la scorrettezza giuridica della vicenda.
Daniela Tonti
L’Attacco