Con l’inizio dell’Avvento, per le messe si è cominciato ad utilizzare il nuovo “Messale Romano”: è il libro liturgico che contiene testi, orazioni, canti e gli stessi gesti necessari per la celebrazione della messa. Rispetto alla passata edizione (risalente al 1983) vi sono alcune “variazioni” che il nuovo messale apporta non alla struttura della celebrazione, ma ad alcune formule come, ad esempio, il Confesso, il Gloria, il Padre Nostro. Così, anziché “non indurci in tentazione”, si è passati a “non abbandonarci alla tentazione”, in una traduzione dal latino all’italiano che la Conferenza episcopale italiana ha voluto più fedele al testo originale e che evita che si possa immaginare un Dio tentatore.
Il rinnovato libro liturgico contiene a corredo ventitré illustrazioni di Mimmo Paladino, artista di fama mondiale originario di Paduli (Benevento) e molto legato alla Capitanata.
A San Giovanni Rotondo è opera di Paladino la porta di bronzo della chiesa di San Pio da Pietrelcina. E a Mattinata il maestro Paladino è di casa. Complice l’amicizia con Lucio Dalla, ha scelto la località garganica come una delle sue dimore preferite, ove trascorrere molti periodi dell’anno. Nella casa che ha realizzato sulla collina affacciata sul mare, Paladino, oltre a ricevere gli ospiti, tra cui tanti artisti e uomini di cultura, ha anche installato uno dei suoi laboratori d’arte, in cui lavora ad opere d’intonazione arcaica, accentuate dall’uso di simboli greco-romani, etruschi e paleocristiani.
Così, dopo il calendario 2020 dei Carabinieri, diffuso in oltre un milione di copie, realizzato proprio con tavole di Paladino, è ora la volta di una altra realizzazione “popolare” del celebrato esponente della transavanguardia.
La sua arte contemporanea entra nel libro liturgico con quelle che ha umilmente definito “pagine disegnate”. “Ritengo che siano segni. Segni che intendono accompagnare la parola scritta e che vogliono essere intelligibili a più livelli. Il messale è uno strumento potente, se così possiamo dire. Contiene parole che conducono l’uomo verso l’Assoluto attraverso il memoriale della morte e risurrezione del Signore. Quindi non ha bisogno di decorazioni ma di segni grafici che possano tradurre visivamente quanto vi si legge”.
Le ventitré illustrazioni di Paladino sono immagini d’arte di stampo contemporaneo che non vogliono essere invasive o sopraffare il testo ma intendono esserne a servizio, esprimendo con il tratto dell’artista le diverse parti della celebrazione e i vari tempi e feste del ciclo liturgico annuale: Avvento, Natale, Quaresima, Settimana Santa, Triduo, Pasqua, Pentecoste, Assunzione e così via. Come l’anno liturgico, “ho inteso evocare un mondo, ha sottolineato Paladino, che non può dirsi definitivo, che di volta in volta si apre e si rinnova, che contiene sempre qualcosa di sorprendente”.
Francesco Bisceglia