Con la Puglia in zona gialla riaprono i 22mila bar, ristoranti, trattorie e gli 876 agriturismi dopo il lungo periodo di lockdown delle feste che ha provocato una perdita di circa 46 milioni solo per la cancellazione dei tradizionali pranzi e cenoni di Natale e Capodanno, mentre permane la situazione di incertezza per il prossimo futuro con la protesta dei ristoratori a Bari per salvare attività e lavoro. E’ quanto afferma la Coldiretti Puglia, in riferimento al vertice tra Governo e Regioni sul nuovo DPCM che entrerà in vigore dal 16 gennaio. “In realtà sono molte le strutture che per le difficoltà e la situazione di incertezza hanno deciso di non riaprire anche per il calo del volume di affari dovuto alle chiusure imposte, all’assenza di turismo, allo smartwor- king e alla diffidenza ancora presente tra i cittadini con l’avanzare dei contagi da Covid. Le limitazioni alle attività di impresa devono dunque prevedere un adeguato e immediato sostegno economico lungo tutta la filiera per salvare l’economia e l’occupazione”, denuncia Savino Muraglia,presidente di Coldiretti Puglia, che stigmatizza quanto ‘molti ristoratori e numerosi agriturismi non riescano neppure a programmare l’attività e la somministrazione per i continui cambi di colorazione, anche perché i prodotti agroalimentari sono deperibili e necessitano della certezza sulle aperture almeno a media scadenza”.