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40° morte di San Pio 10.000 in preghiera

Più di 10.000 fedeli, tra i quali numerosi gruppi di preghiera e molti stranieri, incuranti di una temperatura assai rigida, hanno partecipato la notte scorsa sul sagrato della chiesa di San Pio a San Giovanni Rotondo alla veglia di preghiera per celebrare i 40 anni dalla morte del frate di Pietrelcina e i 90 anni della sua stimmatizzazione permanente.

La veglia, cominciata ieri alle 18:00, si è conclusa alle 02:30, ora in cui il 23 settembre 1968 Padre Pio morì, con la rievocazione del suo “transito al cielo”, attraverso la deposizione di padre Pellegrino Funicelli, che assistette Padre Pio negli ultimi anni di vita.

Sul sagrato della chiesa c’erano esposti il saio indossato da Padre Pio 90 anni fa quando ricevette le stimmate e il crocifisso dinanzi al quale in quei frangenti stava pregando.

Durante la veglia il ministro generale dell’ordine dei frati minori cappuccini, frate Mauro Johri, è sceso nella cripta del santuario di Santa Maria delle Grazie e ha cosparso incenso attorno alla tomba del santo.

Oggi la festa liturgica culminerà alle 11:00 con la celebrazione eucaristica presieduta dal segretario di Stato del Vaticano, card. Tarcisio Bertone.

C’è grande attesa tra i fedeli per l’eventualità che Bertone annunci la data di una visita del Papa a San Giovanni Rotondo per rendere omaggio alla salma del frate con le stimmate.

Nel pomeriggio l’ultimo atto delle celebrazioni con la statua del santo in processione per le strade del paese.

VITA DI UN UOMO VENERATO A LIVELLO PLANETARIO
Sfaccettata e difficile da interpretare la vicenda umana e religiosa del frate beneventano, ordinatosi cappuccino ancora sedicenne e oggetto di una venerazione planetaria fin dai primi anni del suo percorso spirituale.

Padre Pio, all’anagrafe Francesco Forgione, manifesta immediatamente sintomi di una diversità soprannaturale che incanta i fedeli e spaventa gli alti gradi della gerarchia ecclesiastica: tormentato da crisi respiratorie, epilettiche, febbri tifoidee che raggiungono l’impressionante temperatura di 48 gradi, mantiene una serenità inspiegabile in un adolescente così provato dall’esistenza.

Iniziano in sordina le prime avvisaglie dei poteri taumaturgici che gli conquisteranno nei secoli a venire l’affetto incondizionato dei cristiani di tutto il mondo: Padre Pio guarisce, combatte il maligno e pratica esorcismi, afferma di avere visioni di Dio e della Madonna che gli accordano la loro benevolenza, si eclissa in parentesi estatiche durante le quali levita al disopra dei credenti raccolti in preghiera, legge nel pensiero e ha il dono dell’ubiquità.

Queste doti di astrattezza si concretizzano pian piano nell’ambito inconfutabile della sfera sensoriale: sono in molti ad avvertire, al suo passaggio, una distinta fragranza di gelsomino, che trova la sua ragion d’essere in un fenomeno detto «osmogenesi», carisma particolare di taluni santi in grado di annunciare la loro presenza olfattivamente prima che visivamente.

LE STIGMATE
Il Vaticano si allarma dinnanzi alle interminabili processioni di devoti che si recano a San Giovanni Rotondo colmi di speranza. Oltre al sospetto dell’insidia di natura economica sottesa ad una simile polarizzazione di attenzioni, subentra l’urgenza di accertare la veridicità di un accadimento sconvolgente: la comparsa di ferite simili a quelle inflitte dalla crocifissione.

Le stigmate, prima causa dei sospetti e delle inchieste che portarono alla sconfessione del frate buono da parte del Sant’Uffizio, gli lacerarono le carni rimanendo fresche e sanguinanti per mezzo secolo.

Definito isterico, psicopatico, autolesionista e imbroglione, fomentatore di credenze popolari superstiziose e arcaiche, Padre Pio viene messo al bando e diffidato dall’esercizio della messa e della confessione. Sarà Papa Paolo VI, nel 1964, a riabilitarlo tramite un’ulteriore indagine che ne attesta l’innocenza, avviando quel processo di canonizzazione terminato nel 2002 con la proclamazione ufficiata a San Pietro da Papa Giovanni Paolo II.

La chiesa progettata da Renzo Piano in suo onore è oggi meta di un pellegrinaggio di proporzioni inimmaginabili, che inscrive San Giovanni Rotondo nel novero dei luoghi santi al pari di Lourdes e Fatima.