La domanda è stata inoltrata alle competenti autorità di riferimento, in primo luogo quella che sovrintendete alla gestione del porto, l’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale. Si chiede la concessone dell’area retroportuale del molo alti fondali, detto anche porto industriale. Un’area marginale di circa otto metri di larghezza, occupata dal passaggio di tubazioni ormai dismessi e inutilizzati. «Un’area residua che potrebbe essere valorizzata» afferma convinto Algesiro Cariglia, titolare della società “Tortuga” che gestisce un impianto di maricoltura ubicato nel braccio di mare alle spalle della “passerella” su palafitte di due chilometri che collega il bacino portuale in mare aperto. L’idea è quella di impiantare su quell’area portuale un centro di frutta esotica proveniente dai Paesi produttori attraverso navi mercantili e quindi di smistarla verso i vari mercati nazionali ed esteri. Cariglia non è nuovo a idee avanzate: l’anno scorso lanciò una flotta di houseboat e si accinge a varare un ristorante navigante.
«Si tratta – spiega Cariglia – di posizionare un tunnel refrigerato prefabbricato appoggiato al suolo sprovvisto di opere di fondazione e di qualsiasi tipo di ancoraggio al suolo, nel quale depositare i container scaricati sulla banchina dalle navi, per rimanervi il tempo di maturazione della frutta, per poi smistarli verso i mercati di consumo. Una struttura agile che non interferirà con la struttura portuale dotata di impianto fotovoltaico. Un polo tecnico di finita esotica che ritengo – rileva Cariglia – possa valorizzare il porto incrementandone i traffici e il lavoro portuale, che si andrà a porre in un contesto commerciale di grande interesse usufruendo della posizione strategica del porto di Manfredonia, centrale rispetto all’ambito nazionale e inserito nei corridoi commerciali internazionali, e delle infrastrutture di servizio che l’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale si accinge a ristrutturare e potenziare. Oltre naturalmente i vantaggi derivanti dai facili accessi alla viabilità autostradale e si auspica ferroviari».
Naturalmente la richiesta di concessione e relativa attività operativa da esercitare, dovranno passare il vaglio dell’iter istruttorio da parte del Comitato di gestione dell’AdspmAm che il presidente Ugo Patroni Griffi così sintetizza: pubblicazione dell’istanza, verifica delle condizioni di legge e di mercato, valutazione di merito infine dell’iniziativa se valorizza o meno il bene pubblico.
L’iniziativa finanziata esclusivamente con fondi privati, di costituire a Manfredonia un polo tecnico di frutta esotica nasce da una ricerca di mercato di un settore in crescente espansione. Frutti come banane, papaia, mango, avocado ed altri, non sono più ritenuti esotici bensì di ordinario consumo.
Michele Apollonio
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