Un centro vaccinale in ogni comune della Puglia per facilitare le operazioni di vaccinazione dei 260mi- la ultraottantenni e una piattaforma online tramite cui gli utenti con più di 80 anni di età potranno prenotare le vaccinazioni. Ma la campagna per mettere in sicurezza la fascia più anziana della popolazione pugliese sarà più lenta del previsto. La conferma arriva al termine dell’ultimo, incontro in tema di vaccini fra le Regioni e il governo, reduce dalla caduta dell’esecutivo, rappresentato dai ministri della Salute e degli Affari regionali, rispettivamente Francesco Boccia e Roberto Speranza, e dal commissario per l’emergenza Domenico Arcuri. Dall’incontro è emerso quello che l’assessore regionale alla Sanità, Pierluigi Lopalco, che ha preso parte all’incontro, temeva. Vale a dire l’impossibilità, per il momento, di somministrare il vaccino AstraZeneca anche agli ultra 55enni. Un vincolo che costringe le Regioni, non solo la Puglia, a rallentare le loro campagne di vaccinazione. Non fosse altro perché AstraZeneca sarà il principale fornitore di vaccini anti-Covid peri’Italia.
LE NOVITÀ PER GLI OVER 80
Da qui la necessità di rivedere la campagna vaccinale: «Dovremo usare il vaccino AstraZeneca soltanto nella fascia di età fra i 18 e i 55 anni – conferma Lopalco – Adesso dobbiamo sederci a tavolino con gli uffici regionali per organizzare la vaccinazione degli ultraottantenni esclusivamente con i vaccini Pfizer e Moderna, dei quali non potremo disporre dei grandi quantitativi garantiti invece da AstraZeneca». Da qui la necessità di riorganizzare la Fase 2 della vaccinazione: «Dalla prossima settimana metteremo in piedi un sistema di prenotazione che sia il più comodo possibile per l’utente anziano. Parliamo di una piattaforma regionale Online». L’assessore assicura che la Regione troverà anche il modo di fare accedere alla prenotazione anche gli ultraottantenni che non avranno a disposizione computer o non sanno come utilizzarlo per accedere alla piattaforma. Ancora più importante sarà la decisione di realizzare un centro vaccinale in ogni comune della regione: «In questo modo non costringeremo gli anziani a fare grandi spostamenti per vaccinarsi. Nei comuni più piccoli ci sarà un punto di vaccinazione, in quelli più grandi ce ne saranno di più». Le Asl stanno lavorando per individuare le sedi di questi centri vaccinali. In seguito saranno messse a punto le agende di prenotazione per ognuno di questi centri».
LE PREVISIONI AL RIBASSO
Di certo le limitazioni all’uso di AstraZeneca «cambiano completamente il quadro», come dice Lopalco. E così quella per il Covid si sta caratterizzando come una campagna vaccinale totalmente stravolta dai cambi di programma delle aziende farmaceutiche con previsioni di vaccinazioni riviste continuamente al ribasso. Se fino a un mese fa la Regione prevedeva di vaccinare 2 milioni di pugliesi entro l’estate, qualche settimana dopo quella previsione scendeva a 1 milione. E adesso? Adesso si naviga a vista, al punto che lo stesso assessore Lopalco si limita a dire che nel primo trimestre si vaccineranno a stento soltanto gli ultraottantenni. Parliamo di 260mila persone, che unite alle circa 100-120mila persone già vaccinate o prossime alla somministrazione fanno raggiungere poco meno di 400mila pugliesi. Per arrivare a un milione di vaccinati, la Puglia dovrà somministrare dosi ad almeno 600mila pugliesi da aprile a giugno.
I VACCINATI FINO A ORA
Per capire a che punto siamo bisogna fornire qualche numero. La Regione è ormai vicina a chiudere la Fase 1, quella cominciata il 27 dicembre scorso con il V-day e che prevede la vaccinazione di tutti gli operatori sanitari e di tutti i dipendenti e i degenti delle Rsa. Si tratta di circa 95mila persone, A questo si aggiungono altre categorie come medici di base e pediatri. In totale finora in Puglia sono state som- ministrate 117mila dosi di vaccino, pari al 95 per cento delle quantità consegnate (124mila fiale). Le donne vaccinate sono 67mila, mentre gli uomini sono poco più di 50mila. Al momento nelle 11 farmacie hub distribuite nelle varie province sono conservati circa 35mila dosi di vaccini Pfizer e 4mila di Moderna. Disponibilità che serviranno per garantire i richiami a tutti i vaccinati della Fase 1. «Entro la prossima settimana – assicurano dalla task force regionale per la vaccinazione anti Covid – riusciremo a chiudere definitivamente la Fase 1 e potremo chiudere anche la vaccinazione per circa 4mila odontoiatri. Quanto alla somministrazione del vaccino per i farmacisti contiamo di concluderla entro metà mese».
I NOMI FUORI DAGLI ELENCHI
Va detto che già a partire dalla Fase 1 non sono mancati problemi nell’approvigionamento, anche se le polemiche maggiori sono scoppiate sulla somministrazione a persone che erano fuori dalle liste di soggetti prioritari da vaccinare (come medici e pazienti delle Rsa) e che però hanno comunque ottenuto il vaccino, come è successo per casi di sindaci e imprenditori. Nelle ultime ore anche l’assessore Lopalco è tornato sul tema: «Non sappiamo di fatti accertati – ha dichiarato in un’intervista a Radio24 – abbiamo fornito elenchi ai Nas, che stanno facendo verifiche. Credo si sia trattato di un fenomeno minoritario, soprattutto all’inizio quando c’era ancora l’entusiasmo per l’avvio del vaccino e un pò di confusione organizzativa, le fiale da consumare con le quinte-seste dosi che, sappiamo in maniera aneddotica, non sono state date secondo calendario». Dichiarazioni che hanno provocato la reazione di Forza Italia: «Se l’assessore Lopalco afferma di essere a conoscenza dei furbetti dei vaccini e di avere consegnato la lista ai Nas – attaccano i consiglieri regionali forzisti – noi chiediamo formalmente di sapere i nomi». Ma lo stesso Lopalco ha ribadito che l’argomento è ormai materia per | gli inquirenti e che riguarda un nu- ! mero ristretto di persone.
LE SEDI VACCINALI
Per la vaccinazione anti-Covid la Regione fino a poco tempo fa puntava a mettere in piedi una strategia nuova per rispondere alle diverse esigenze dei pugliesi da vaccinare, come per esempio gli anziani e i malati allettati che non possono muovere da casa. Da qui l’idea di utilizzare come centri vaccinali anche gli studi dei medici di base. Ipotesi che per il momento, per il volere del ministero della Salute, rimane congelata, in attesa di arrivare a un accordo nazionale con i rappresentanti dei medici di base. Di certo però saranno utilizzati come centri di vaccinazione palazzetti dello sport, palestre di scuole, spazi messi a disposizione da parrocchie o associazioni per trasformarli in grandi centri vaccinali. Ma anche centri commerciali e parcheggi: come sta accadendo a Brindisi, dove è già stato allestito un nuovo centro vaccinale nell’area del parcheggio interno dell’ospedale Perrino. La struttura fornita dalla Protezione civile regionale è costituita | da moduli prefabbricati. Il centro è dotato di una sala per l’accettazione, quattro ambulatori vaccinali, una sala di attesa post vaccinazione, un’area protetta per preparare i vaccini e servizi idonei per utenti e operatori. Tutto però come sempre dipenderà dalla costanza nelle forniture: «Fino a oggi siamo arrivati a vaccinare fino a un massimo di 5mila persone al giorno. Per avere risultati concreti in poco tempo – avverte Lopalco – dovremo moltiplicare per dieci questo numero».
Antonello Cassano
repubblicabari