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CARABINIERI/ LA FINE DI UN INCUBO IN MANETTE UN 30ENNE FOGGIANO PER MALTRATTAMENTI IN FAMIGLIA

Attenzione massima da parte dei Carabinieri della Compagnia di Foggia per le vittime di maltrattamenti in famiglia. Questa volta, a finire nel “mirino” dei Carabinieri è stato un 30enne, originario del capoluogo dauno, che, la sera del 7 febbraio scorso, ha inveito nei confronti dei suoi genitori, di suo fratello e della compagna di quest’ultimo tanto da strappare la maglia del pigiama del padre e lasciare evidenti segni di colluttazione sul collo del fratello.Fondamentale è statala chiamata fatta al 112 da parte di una delle vittime che ha permesso l’attivazione immediata, da parte della locale Centrale Operativa, della pattuglia della Stazione Carabinieri di Orsara di Puglia, la più vicina rispetto al luogo-teatro dei suddetti maltrattamenti.

Giunti sul posto, la pattuglia ha potuto subito constatare la presenza di diversi oggetti frantumati, verosimilmente in conseguenza della lite appena avvenuta, nonché la presenza dell’”aguzzino” – già arrestato nel 2014 per maltrattamenti in famiglia e noto alle Forze dell’Ordine – e delle vittime, quest’ultime non poco impaurite anche per gli insulti e le minacce subite da annie dall’idea di condividere anche solo un minuto in più con quell’uomo così violento. Nel corso degli accertamenti di rito, non sono mancati momenti in cui il 30enne ha minacciato i propri familiari, anche in presenza dei militari operanti.

Per il 30enne fermato è scattato subito l’arrestoe, al termine delle formalità di rito, come disposto dalla Procura della Repubblica di Foggia, lo stesso è stato tradotto presso la locale Casa Circondariale.

L’Autorità Giudiziaria in sede di udienza ha convalidato l’arrestodisponendo per il 30enne la custodia cautelare in carcere.

L’attività posta in essere rientra in un più ampio progetto della Compagnia Carabinieri di Foggia di costante vicinanza al cittadino, soprattutto a coloro i quali appartengono alla categoria “fasce deboli” come donne e bambini, spesso costretti a sottostare alle minacce, ai maltrattamenti e alle offese dei loro offender.

Costante è la collaborazione tra l’Arma dei Carabinieri e i Centri Antiviolenza presenti sul territorio del capoluogo dauno, grazie alla quale si sta cercando di incentivare sempre più a denunciare, convinti che sia l’unica strada percorribile per debellare definitivamente questo fenomeno e ritornare ad una vita più serena.

Esistono inoltre Centri di ascolto per uomini maltrattanti, composti da psicologi, psicoterapeuti, psichiatri ed educatori dove, nel corso dei colloqui di orientamento dove partecipano gruppi di uomini, quest’ultimi possono riflettere sui propri comportamenti, sulla

problematiche relazionali, sulla genitorialità e sul bisogno di aiuto e sostegno.