Intesa Sanpaolo e Srm hanno presentato uno studio sul futuro del turismo pugliese. Evidenziata una contrazione del 43,296 della domanda turistica in Puglia nel 2020. Si stima che la crisi abbia tagliato anche il 47% del fatturato delle imprese del settore «core» della filiera turistica, con un impatto negativo sul Pil regionale pari a -0,66%. Dopo il calo del 2020, quest’anno si prevede la spinta del turismo domestico. Lo scorso anno registrato un calo del 70% per il turismo straniero, nel 2021 si stima un impatto positivo sulla spesa turistica che può arrivare fino a 6,9 miliardi. Sostenibilità, innovazione, offerta integrata e mercati esteri le priorità da affrontare per rilanciare il comparto regionale nel prossimo biennio Lo studio ha elaborato tre scenari. Nell’analisi emerge una crescita della domanda turistica in Puglia con valori tra 9,6, 11,8 e 13,4 milioni di presenze, rappresentando rispettivamente il 62,3%, il 76,3% e l’86,6%del potenziale espresso nel 2019. In particolare, si prevede una ripresa più veloce del turismo domestico rispetto a quello internazionale. In termini di valore aggiunto, il recupero si aggira tra i 59 e i 317 milioni. In Puglia il peso è del 10,6%. Nel primo scenario emerge che nel 2021 si stimano 13,4 milioni di presenze turistiche, con un recupero della domanda del 2019 di quasi l’87%, più inteso del dato nazionale (76,8%) e meridionale (79%). Nel secondo scenario si stimano 11,8 milioni di presenze, con un recupero della domanda sul 2019 del 76,3%, maggiore dèi dato nazionale (65,4%) e meridionale (67,4%). Il terzo scenario evidenzia che per il 2021 si stimano 9,6 milioni di presenze, riconquistando oltre il 62% della domanda turistica del 2019, recupero maggiore al dato nazionale e meridionale (52,3% e 53%).
STUDIO DI INTESA S. PAOLO E SRM/ TURISTI ITALIANI E STRANIERI, LA PUGLIA PRONTA A RIPARTIRE CON 13 MILIONI DI PRESENZE
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